Cosa sono i terpeni della Cannabis


Cosa sono i terpeni della Cannabis

Studi successivi effettuati da Braut-Boucher (1980) su cloni di due differenti razze del Sud Africa rivelarono un ben più complesso modello di biosintesi e di bioaccumulo associato ad ogni razza ed a ogni specifica pianta clonata, oltre che a differenti composizioni degli omologhi chimici prodotti. In accordo a tale classificazione, molte legislazioni occidentali indicano che i prodotti illeciti (Marijuana e Hashish) sono riconducibili alla sola specie Cannabis sativa L. L’ adattabilità climatica della pianta, la semplicità della sua coltivazione, unite alla ricchezza di prodotti da essa ottenuti, lasciano ritenere che la Cannabis sia stata una delle più antiche colture praticate dall’uomo.

  • L’impiego dei grassi per le differenti possibili necessità organiche, connesse anche con la tipologia di acidi grassi di cui sono costituiti, rientra nel contesto metabolico.
  • Il CBDV, è l’analogo propilico del CBD; è stato il primo ad essere isolato nel 1969 (Vollner et al., 1969), ma fino a poco tempo fa aveva ricevuto poca attenzione dal mondo scientifico.
  • I cannabinoidi sono composti chimici che agiscono principalmente sul sistema endocannabinoide (SEC), una rete di recettori di cannabinoidi distribuiti in tutto il corpo dei mammiferi e di altri animali.
  • Diversi studi hanno ormai confermato che i tricomi ghiandolari epidermici, distribuiti su tutta la superficie aerea della pianta, sono i siti di biosintesi e di bioaccumulo dei cannabinoidi (De Pasquale 1974; Malingre et al. 1975; Turner, Hemphill, and Mahlberg 1977, 1978).
  • Fournier et al. (1978) indagando sull’attività batteriostatica dell’olio essenziale di tre differenti popolazioni di canapa su cinque popolazioni di batteri sviluppati in culture liquide hanno riscontrato una consistente attività antibatterica in particolare sui batteri Gram +.

In Farmacopea Ufficiale.” 2015 Università degli Studi di Pavia, Master Etnobiofarmacia e prodotti naturali della biodiversità. Si tratta comunque di prodotti manipolati artificialmente, non naturali e magari ricavati da oli di qualità scadente o già rancidi. Inoltre, presentano comunque un elevato contenuto di acidi grassi saturi, proprio perché semisolidi a temperatura ambiente.

Ha senso alternare tra loro più tipi di oli o grassi nei diversi giorni a rotazione?

La composizione in grassi di un uovo per 100 grammi di prodotto (Cabras P., Martelli A., Chimica degli Alimenti, Piccin, 2004, pag. 478). Non trattandosi di muscolo scheletrico, ma di un tessuto connettivo diverso, il tessuto adiposo si può considerare un argomento diverso dalla carne, sebbene vi sia molto legato. La differenza è che il cane e il gatto hanno in generale molto più HDL che LDL, in un rapporto diverso rispetto all’uomo e indipendentemente da quello che mangiano.

Nelle infiorescenze tendono a predominare proprio i monoterpeni quali ad esempio limonene e l’α-pinene, dalla spiccata capacità anti-parassitaria e anti-micotica mentre foglie prevalgono i sesquiterpeni, che contribuiscono a renderle meno appetibili per eventuali animali erbivori, complice il sapore particolarmente amaro e spiacevole. Ad esempio gli steroidi sono isoprenoidi, cioè contengono isoprene, che è anche monomero della gomma naturale. Questa molecola è presente anche nelle strutture del colesterolo, seppur quest’ultimo ha una forma diversa. Quando lo steroide finisce in olo è un alcol, se finisce in ale è un’aldeide, se finisce in one è un chetone.

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In particolare tra questi composti spiccano i terpeni, che, responsabili di conferire alle varietà di cannabis il loro aroma, sono oggetto di numerosi studi scientifici per le loro proprietà terapeutiche. Fanno parte dei lipidi composti (o complessi) i fosfolipidi, i glicolipidi e le lipoproteine contenenti acidi grassi a catena più o meno lunga combinati con fosforo, azoto o zolfo in misura variabile. L’apporto giornaliero raccomandato per i lipidi è pari al 30% del totale del fabbisogno energetico quotidiano dall’infanzia all’adolescenza, mentre negli adulti e anziani la quota scende progressivamente fino al 20%. Per quanto riguarda la qualità, sono da preferire gli acidi grassi mono e polinsaturi, mentre quelli saturi non dovrebbero superare il 10% delle calorie totali.

Effetto Entourage: Potenziale sinergia tra cannabinoidi e terpeni

Uno studio preliminare molto importante a tal riguardo, condotto da Pate (1983), ha dimostrato che, in aree caratterizzate da un’elevata esposizione a tali radiazioni, il Δ9-THC, a seguito della specifica attività di assorbimento, determina un beneficio evolutivo. In tali condizioni ambientali, infatti, si sono evoluti biotipi con maggior contenuto di Δ9-THC, partendo dal precursore biogenetico CBD, come risposta allo stimolo evolutivo delle radiazioni UV-B. Il CBG è stato comparato da Mechoulam e Gaoni (1965), sia per la struttura che per le proprietà antibatteriche, alla grifolina, un antibiotico prodotto dal basidiomicete Grifolia conflens. Anche la temperatura ed il tempo di essiccazione prima di effettuare lo stoccaggio o l’estrazione e la successiva analisi dei cannabinoidi influenzano nettamente il profilo chemiotipico a causa della degradazione-trasformazione dei cannabinoidi maggiori in altri cannabinoidi minori (Coffman e Genter, 1974).

Infine, il CBN (cannabinolo) è un sottoprodotto del THC derivante da una ossidazione non-enzimatica (Merzouki & Mesa, 2002). Ha bassa affinità per i recettori CB1 (Ki 211.2 nM) e CB2 (Ki 126.4 nM) (Rhee et al., 1997). Ed è stato giudicato inattivo da volontari umani sottoposti al test, ma produce una grande sensazione di sedazione se combinato con il THC (Musty et al., 1976). Il CBN ha dimostrato effetti antiepilettici (Turner et al., 1980), anti-infiammatori (Evans, 1991) e potenti effetti contro MRSA (MIC 1 microngrammi mL-1).

In terzo luogo, come numerosi studi hanno dimostrato, queste molecole possono avere diverse proprietà terapeutiche e contribuire sensibilmente a potenziare gli effetti dei cannabinoidi. I terpeni sono dei composti organici formati da carbonio https://pharmacycanada.today e idrogeno e costituiti da unità isopreniche, ossia dalla sistematica ripetizione di una molecola chiamata isoprene. Sono privi di qualsiasi effetto psicoattivo e presenti negli oli essenziali delle piante e anche in alcune specie di insetti.

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Ne è un esempio la manioca (Manihot esculenta), alimento base in molte regioni tropicali, in cui le popolazioni adottano la cottura, macinazione ed essicazione come strategia per la rimozione dei glicosidi cianogeni contenuti nei tuberi, ottenendo un parziale successo. Causano, per esempio, problemi di infertilità nei ruminanti che brucano piante che ne sono ricche. La struttura di questi composti è simile a quella degli steroidi, e questo gli permette di legarsi ai recettori di estrogeni.


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